LIFE BEYOND THE PINE CURTAIN – AMERICA THE INVISIBLE ● EVENTO SPECIALE IL 27 NOVEMBRE ORE 20.00 ALLA PRESENZA DEL REGISTA
“Un ritratto sottile e poetico” — Cinecittà News
Ambientato tra le pinete e le paludi del Texas orientale, LIFE BEYOND THE PINE CURTAIN – AMERICA THE INVISIBLE è una riflessione poetica e intima su un’America nascosta, che segue le vite di quattro individui emarginati.
Una storia collettiva potente, narrata attraverso la voce e le parole dell’acclamato autore Joe R. Lansdale, originario della stessa regione esplorata dal film.
Ambientato tra le fitte pinete e le paludi del Texas orientale, LIFE BEYOND THE PINE CURTAIN – AMERICA THE INVISIBLE abbraccia il linguaggio del Cinéma du Réel ed è una riflessione intima e poetica sul lato nascosto dell’America, raccontata attraverso le vite di quattro persone ai margini, ognuna molto diversa dall’altra, ma tutte unite dal profondo rapporto che hanno con la terra, tra le città di Gladewater, Longview e Kilgore.
Esplora l’America, al di là dei suoi stereotipi, e la mostra in tutta la sua complessità attraverso la voce e le parole dello scrittore Joe R. Lansdale, una voce profonda e iconica della letteratura americana contemporanea, un nativo di luoghi in grado di interpretare le ragioni profonde di una realtà complessa e di fornire un ritratto originale dell’America contemporanea. Utilizzando uno stile visivo potente e immersivo, l’opera di Giovanni Troilo è al tempo stesso un documento sociale e un racconto lirico, capace di gettare luce su una geografia umana che raramente trova spazio al cinema.
Tristan e Shannon sono una coppia che ha scelto di crescere i propri sei figli lontano dal sistema scolastico convenzionale. Sono una famiglia vivace, dove le personalità eccentriche dei bambini si rivelano attraverso la musica, la religione e l’istruzione parentale. Una comunità in miniatura che, a modo suo, riflette le tensioni e gli ideali dell’America più profonda. Kord, poco più che adolescente, lavora con la sua famiglia nella manutenzione delle piattaforme petrolifere, mentre nel tempo libero va a caccia nelle vaste foreste di pini dell’East Texas, dove il ritmico pulsare dei vecchi pozzi petroliferi rompe il silenzio assoluto. Questo ritratto di formazione si conclude con l’inizio delle elezioni che hanno visto la prima candidatura di Kord alla presidenza. Charlie “Snow Balls”, con il suo negozio itinerante e il suo camioncino originale dove riesce a vendere granite e abbronzature artificiali allo stesso tempo, ha un rapporto simbiotico con il padre John. Il tenero legame tra loro e il loro lento vagare da un evento all’altro diventa anche il veicolo per una narrazione articolata sulla comunità. Infine, abbiamo Lois, che è la memoria vivente di Gladewater. Anziana, energica e instancabile, gestisce la camera di commercio locale con l’estro di un impresario teatrale, tenendo insieme i fili di una comunità che trova la sua identità in rituali condivisi, mercati, sfilate, feste religiose e civili.
Il lungometraggio si svolge nel periodo che precede e segue le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024. I personaggi votano, tutti partecipano, ma il fulcro dell’evento politico rimane distante, quasi estraneo alla sostanza delle loro giornate. La democrazia americana, nel cuore di questa provincia, è un’ombra rituale che scivola via senza lasciare traccia. Dopo quello che era l’esito ampiamente atteso in questa parte del mondo, la vita riprende senza grandi sorprese e l’attenzione si sposta sulle decorazioni natalizie e sui preparativi per le celebrazioni locali.
Nelle parole di Giovanni Troilo: “I luoghi comuni sono una fonte inesauribile per l’immaginario collettivo. Dietro l’immagine rassicurante e definita che viene data al grande pubblico, la realtà riserva spesso sorprese sorprendenti a chi ha la fortuna di immergersi davvero in un dato contesto, soprattutto quando si tratta di luoghi lontani dai riflettori del mondo dello spettacolo. Tutto questo è stato reso possibile dall’accesso esclusivo concessoci da Joe R. Lansdale, originario della zona e autore di numerosi romanzi ambientati in questa parte del mondo. Questa opportunità è nata anche grazie alla sincera e profonda volontà di condivisione dimostrata dalle persone che ci hanno aperto le porte delle loro vite. Visivamente, il film costruisce una narrazione di dettagli, interruzioni e silenzi. Le immagini della foresta, delle paludi, di queste piccole aree urbane, ci mostrano un’America oltre i limiti del tempo, dove permangono tracce del passato industriale e la natura sembra sempre sul punto di riprendersela. Il paesaggio stesso è un archivio vivente: pozzi di petrolio esauriti, lagune stagnanti, Le foreste di pini piantate un secolo fa sono ancora lì, immobili, così come certe abitudini, certi sogni e certi tipi di solitudine. Life Beyond the Pine Curtain – America the Invisible non cerca di spiegare o semplificare. Non si schiera né a favore né contro. Si ritira in modalità di ascolto. È un tentativo poetico e cinematografico, attraverso la lente di micro-storie e sensibilità individuale, di osservare un aspetto dell’America che non può essere visto, ma esiste.